La pianta dello zafferano, nome scientifico Crocus sativus, appartiene alla famiglia delle Iridacee; è caratterizzata da un fusto sotterraneo o bulbo, che produce il tipico fiore viola a sei petali, denominati scientificamente tepali, i quali hanno la funzione di proteggere i tre preziosi stimmi da cui si ricava la spezia. Lo zafferano viene coltivato, in genere, in tutto il bacino del Mediterraneo. Sin dall’antichità è stato utilizzato come spezia, come colorante e come rimedio medicamentoso.
La coltivazione del Crocus richiede un terreno ben drenante in quanto la pianta soffre particolarmente i ristagni idrici, per questo è preferibile la sua coltivazione in un terreno percolante piuttosto che in uno prevalentemente argilloso. Seguendo tali accorgimenti non è necessario effettuare alcun trattamento anticrittogamico, inoltre, l’assenza di parassiti ed il conseguente non utilizzo di prodotti insetticidi, rappresenta uno dei parametri per stabilire la vocazionalità della zona di coltivazione.
Questa coltura ha ciclo poliennale, il che significa che il bulbo rimane a dimora nello stesso terreno per più anni, nel caso specifico è stato scelto di effettuare un ciclo composto da quattro raccolti, al termine del quale i bulbi vengono espiantati per essere poi trapiantati in un altro terreno.
La gestione delle concimazioni e delle erbe infestanti viene eseguita con metodo biologico, inoltre tutta la superficie aziendale è sottoposta a conversione e, al termine del periodo stabilito, i prodotti possono ottenere la certificazione biologica.
